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Il 21 luglio 1832 il trentenne Alexandre Dumas, scampato al colera che infierisce nella Parigi di Luigi Filippo, parte in convalescenza per la Svizzera e le favolose Alpi. Al ritorno pubblica sulla "Revue des deux mondes" le sue "Impressioni di viaggio", un monumentale e avvincente reportage-feuilleton che segna il passaggio alla narrativa del prodigioso scrittore giunto al successo come drammaturgo. Il libro contiene la famosa intervista di Dumas al vecchio Balmat, primo salitore del Monte Bianco, che alimentò l'ingiusta leggenda sull'eroica guida a danno del dottor Paccard. Ma tra le pieghe di questo spumeggiante diario di viaggio, dal ritmo colorito e incalzante, si trovano altri infiniti riferimenti al Romanticismo alpino e al turismo nascente. Dietro le mirabolanti avventure del "pioniere" Dumas c'è tutta la timorosa e curiosa borghesia che si appresta a mettersi in cammino.