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Discendente da un'antica famiglia sefardita, la giovane Micol raggiunge i nonni a Istanbul per completare la sua tesi sul marranesimo. La ricca biblioteca di famiglia e le indicazioni del nonno Victor, ex docente di storia medievale, sembrano essere le uniche cose che le occorrono per completare il suo lavoro. Ma ancora non sa che il ritratto di una misteriosa fanciulla e una pergamena riccamente miniata saranno le vere chiavi d'accesso a un mondo antico e segreto, quello dell'ebraismo iberico del XVI secolo. Per i conversos, gli ebrei costretti a convertirsi al cattolicesimo, furono anni bui di vessazioni, diffidenza e torture. Ma alcuni di loro non si arresero alla minaccia dei roghi e tentarono coraggiosamente di salvaguardare in segreto la religione dei padri. Diventarono così giudaizzanti, marrani, criptogiudei. Una cultura parallela, chiusa e diffidente, che riuscì a custodire, di generazione in generazione, pochi, fragili, eppur preziosissimi elementi di ebraismo. Sarà la giovane Micol a riportare in vita questo mondo dimenticato e a ripristinare l'equilibrio incrinatosi secoli prima per una crudele delazione. E così dall'Istanbul del 1992 ci ritroviamo nel Portogallo di fine Cinquecento, all'interno di uno spaurito gruppo giudaizzante costantemente sorvegliato dall'Inquisizione, i cui membri sono disposti a tutto pur di salvare la loro identità, la loro storia, ma ancor di più se stessi.