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"Un tempo chi leggeva i fumetti (invece dei libri o comunque oltre ai libri) era considerato una persona infantile, di cultura elementare, sostanzialmente ignorante, senza voglia e attitudini allo studio. Oggi questo giudizio, un po' troppo generico e anche un po' classista, è stato abbondantemente ridimensionato. I fumetti possono essere opere artistiche notevoli, nel disegno, nella narrativa e nella struttura, e rappresentano un mezzo potente di comunicazione e di divulgazione culturale. Numerose sono ormai le produzioni di fumetto di interesse ebraico, che spaziano dalla memoria della Shoah alla didattica della pratica religiosa. L'ebraismo ci è arrivato superando le riserve ancestrali della tradizione aniconica, che comunque avevano già avuto eccezioni notevoli in testi come l'Haggadà di Pesach, arricchita di illustrazioni destinate a captare l'attenzione dei bambini. Un libro a fumetti sulla storia degli ebrei romani rappresenta una sorpresa benvenuta. La comunità ebraica romana ha 22 secoli di storia, ed è stata oggetto di autorevoli ricerche storiche, ancora in continuo sviluppo. Mancava una storia a fumetti, e ora arriva quest'opera con tutta la sua originalità, attraente e coinvolgente." (Riccardo Di Segni)