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Innegabile in questo libro l'elemento autobiografico perché le peregrinazioni per mezzo mondo del protagonista hanno veramente contrassegnato l'infanzia e l'adolescenza dell'autore. Ma, nel raccontare con leggerezza e ironia il destino di questa famiglia di ebrei sovietici in cerca di una nuova patria, Vertlib descrive situazioni che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi: le difficoltà di integrazione dei migranti, lo scontro con burocrazie crudeli, la diffidenza dei "locali" nei confronti dello straniero, il miraggio di un lavoro sicuro, le complicazioni (ma anche la ricchezza) del plurilinguismo. In più, e non poteva essere diversamente, un altro tema tutt'altro che secondario compare in queste pagine, quello, eterno, dell'identità ebraica, che attraversa sottotraccia quasi tutte le pagine, anche quelle apparentemente leggere o scherzose. Postfazione di Michaela Bürger-Koftis.