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Sin dalla sua prima apparizione nella Francia ancora segnata dalla «rivolta delle banlieue» del 2005, il Comité Invisible si è imposto come una delle voci più radicali del pensiero politico contemporaneo. A questa misteriosa sigla si devono pagine cariche di una passione memore di quella tradizione sotterranea che, dal situazionismo in poi, sempre ha rivendicato il legame indissolubile tra gioia e rivolta, tra desiderio e sovversione. In questa raccolta vengono presentati, per la prima volta in Italia, i testi completi che il Comitato ha firmato in dieci anni di attività: "L'insurrezione che viene" (2007), "Ai nostri amici" (2014) e "Adesso" (2017).