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Nel 1932 Jacques Lacan presenta la sua tesi di dottorato, "Della psicosi paranoica nei suoi rapporti con la personalità", dove discute il caso di una paziente della clinica di Sainte-Anne, a Parigi. La donna, Marguerite Jeanne Pantaine, coniugata Anzieu, quarantenne, ha sempre vissuto in provincia, sino al 1925, quando si trasferisce nella capitale. Nel 1931 attenta alla vita di un'attrice e viene internata in ospedale, dove iniziano le osservazioni discusse nella tesi. Ma qui avviene una metamorfosi: la donna cambia nome, e diventa Aimée. In questo libro si offre una descrizione dello spazio culturale nel quale si mosse Lacan quando preparò la sua tesi. L'arco che vi si disegna va dal 1857 di Madame Bovary alla stagione surrealista. Ottant'anni decisivi, durante i quali s'infittirono i rapporti tra le due protagoniste del quadro che qui si propone: la donna e la città.