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Il pensiero non vive in una ragione astratta e monolitica, bensì si forma e trasforma attraverso una ragione altra, fondata nel sensibile, che accanto allo spirito delle leggi conosce la varietà e le differenze. Nel lavoro creativo dell'immaginazione, nel senso simbolico della forma artistica si aprono percorsi che non annullano la ragione nei misteri retorici ed ermeneutici, nell'occultismo astratto, nei feticci della presenza e delle pratiche: percorsi che intendono invece sia salvare il suo significato metodologico ed epistemologico sia sottolineare quegli aspetti qualitativi, estetici, etici, che da Spinoza a Diderot, da Kant a Goethe sino a Husserl, Merleau-Ponty, Valéry ne esaltano non una mitizzata "crisi", bensì i poteri critici e la dinamicità metamorfica.