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Robert Bresson (Bromont-Lamothe 1907 - Parigi 1999), è stato forse il più schivo uomo di cinema del secolo scorso, intento a misurarsi con se stesso - e le questioni espressive e produttive - nel modo più libero e intransigente. Analista incomparabile dell'interiorità e dei temi più alti per l'umana presenza (il Male, la sofferenza del vivere, l'inesplicabilità del tutto) ha condotto sui di sé e la sua opera un lavoro progressivo di selezione e spoliazione stilistica, unico e inconfondibile nel panorama mondiale. Il volume ripercorre le sue opere cinematografiche e riporta numerosi dati e notizie, accompagnati da un'analisi critica.