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Questa esposizione, dedicata alla spettacolare stagione della pittura di fiori del Seicento romano, presenta al vasto pubblico di Villa d'Este un percorso storico e artistico incentrato sull'arte di Mario Nuzzi detto de' Fiori, dei suoi allievi e rivali. Molto apprezzato dal collezionismo internazionale, ma ancora poco studiato dalla critica, il genere della pittura floreale, di vasi isolati e ghirlande s'intreccia nella Roma di primo Seicento con le pionieristiche esperienze e classificazioni dei naturalisti e botanici dell'Accademia dei Lincei (1603-1630), prima società scientifica europea. Con una prestigiosa selezione di circa sessanta tra dipinti, disegni e incisioni, molti dei quali inediti o poco noti, la mostra è la prima consacrata all'affermazione di questo genere artistico e della moda floreale nella capitale papale ed è ovviamente tangente alla storia dei giardini e del collezionismo botanico. In quei primi anni Quaranta del Seicento, l'arte del Nuzzi fu riconosciuta ed acclamata quale emergente novità nel ricco panorama artistico romano ed europeo, e il pittore assunse cariche ufficiali all'Accademia di San Luca e presso i Virtuosi del Pantheon. Esplosione di essenze autoctone o peregrine, l'arte del romano Mario Nuzzi trasformò il genere pittorico altamente devoto ed emblematico concepito nei primi anni del secolo da illustri maestri fiamminghi, nella grande decorazione del barocco romano.