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Una monografia dedicata ad Ellsworth Kelly, uno degli artisti più significativi della seconda metà del Novecento. Una figura complessa e sfaccettata, a-tipicamente "americano", nel senso che è nato e vissuto in America ma ha trascorso gli anni decisivi della formazione in Francia, dove il suo stile si è sviluppato, restando però ugualmente equidistante tanto dall'arte europea con la quale è entrato in contatto quanto dalle contemporanee filiazioni del Minimalismo americano, al quale è stato spesso accostato. L'Europa resta comunque un riferimento imprescindibile, anche più tardi, quando ritornato in America, rivolgerà la sua attenzione alla ricerca di una sintesi produttiva fra opera e contesto ambientale. Il corpo delle domande, delle analisi e delle riflessioni apre al lettore prospettive del tutto nuove, attraverso uno studio minuzioso e circostanziato. Articolandosi intorno al concetto di "composizione" e "anticomposizione", il saggio offre una prospettiva di lettura che fa affiorare l'idea soggiacente all'intera produzione dell'artista, che si snoda attorno a paradigmi essenziali quali: il rapporto con lo spazio, la questione della forma e della dimensione, il processo della visione e la sua trasposizione iconica.