Tab Article
L'opera "Libri delle antichità. Napoli" di Pirro Ligorio è conservata in codici manoscritti presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, Codici ligoriani 1-10. Nell'obiettivo implicito di poter pubblicare i suoi "Libri dell'antichità" con l'aiuto del cardinale, Ligorio allestì e vendette infine nel 1567 la magnifica serie dei 10 codici come sistematizzazione sia pur parziale del suo progetto originario in "quaranta libri" (di cui parla già nel 1553). La serie ligoriana divenne una gemma della biblioteca-museo di Palazzo Farnese, poi nel Settecento fu trasferita a Napoli dal re Carlo di Borbone, erede di Isabella Farnese, e si trova tuttora nella Biblioteca Nazionale. L'opera di Ligorio è stata suddivisa in 10 volumi, corrispondenti a altrettanti codici. Questo volume, l'ottavo, riporta la trascrizione del codice XIII. B. 8 della Biblioteca Nazionale di Napoli, contenente il libro 39 delle Antichità, dedicato (insieme ai libri 34-38, contenuti nel codice XIII. B. 7, già pubblicati) alle iscrizioni latine e greche. In particolare, il libro 39 riguarda essenzialmente le epigrafi sepolcrali di Roma, ma nel codice che lo contiene sono confluiti anche appunti preliminari (qui chiaramente individuati) relativi ad iscrizioni di altri luoghi.