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Come si può raccontare il Novecento, da tanti definito proprio il "secolo dei giovani", senza assumerne lo sguardo? Come dar conto del mutamento di linguaggi che dal dopoguerra a oggi è intervenuto nel costume, nell'arte, nella musica, nella letteratura, nella politica, senza far riferimento a quella soggettività delle nuove generazioni che sembra essere uno dei caratteri più forti e originali della storia contemporanea? La scelta degli autori è quella di guardare a tali cambiamenti con gli occhi di chi li ha provocati, per capire in che modo i giovani hanno interpretato la storia che hanno vissuto e come, a loro volta, siano stati rappresentati dalla storiografia. Questo volume aggiunge un'altra tessera alla lettura dell'Italia.