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Fernando Pessoa è universalmente noto per la folla di eteronimi da lui creati e attraverso i quali egli ha espresso le molteplici sfaccettature del suo animo e del suo pensiero. Ma questa moltitudine di "doppi" ha un centro segreto: è la sua produzione esoterica in versi e in prosa, che costituisce il culmine della sua opera ortonima. In una nota scritta nel periodo in cui cominciavano a prender forma i principali eteronimi, egli scrisse: "Mi sento multiplo. Sono come una stanza dagli innumerevoli specchi fantastici che distorcono in riflessi falsi un'unica anteriore realtà che non è in nessuno ed è in tutti". Al centro della sua poesia esoterica sta appunto questo Io anteriore che, in accordo con la tradizione gnostica alla quale Pessoa si richiamava esplicitamente, è descritto come un re esiliato dalla sua Patria celeste e prigioniero in questo mondo falso e irreale. È tradotta in questo volume un'ampia scelta delle poesie esoteriche di Pessoa, accompagnata dai testi originali e corredata da una introduzione critica e da un essenziale commento che ne illustrano i fondamenti teoretici e i rapporti con gli altri suoi scritti. Mirabile punto d'arrivo di questo grande filone creativo è il poemetto Messaggio, unico libro poetico in portoghese da lui pubblicato, l'anno prima della morte: in esso è pienamente sviluppato quel grande mito profetico-politico incentrato sulla figura messianica del Re Don Sebastiano che lo ossessionò per tutta la vita.