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Il tè, come la carta e la seta, è un ritrovato di cui il mondo intero è debitore alla Cina e che ha cambiato a fondo e in meglio la vita dei popoli che lo hanno ricevuto e accolto, incidendo su usi e costumi, sul gusto, sull'estetica, sull'innovazione tecnologica. Oggi, dopo l'acqua, è la bevanda più consumata al mondo e ovunque si sia diffuso, si è adattato ai gusti e alle abitudini locali. Il tè è nato in Cina dove circa cinquemila anni fa se ne conoscevano già gli usi alimentari e medicinali; all'inizio della nostra era è attestata anche una particolare attenzione per la corretta preparazione e degustazione, così come una cura raffinata per l'estetica degli accessori e dei gesti del rito di come offrirlo e servirlo. Nell'VIII secolo, durante la dinastia Tang (618-907), un periodo di grande potenza e prosperità dell'impero cinese e di grande fioritura artistica, Lu Yu, poeta e artista di corte, compila il Classico del Tè, Chajing, un testo che rimane fondamentale nei secoli per la cultura del tè: vi raccoglie tutti i suggerimenti, le istruzioni, i risultati dell'esperienza fino ad allora maturata in fatto di coltivazione, raccolta, lavorazione delle foglie di tè e tutte le norme per la corretta preparazione e degustazione della bevanda, dall'etichetta, ai protocolli di corte, alla scelta estetica e funzionale degli accessori. È il primo di una lunga serie di "Libri del Tè" che lungo il corso della storia cinese accompagnano l'evoluzione del gusto, del senso estetico, delle abitudini legate alla consumazione della raffinata bevanda.