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È la vicenda umana che accompagna una famiglia lombarda a partire dalla Guerra di Libia fino ai giorni nostri. Il personaggio principale è il giovane Pietro, contadino della bassa Padana, eroe decorato della Grande Guerra, che torna alla solita vita dei campi. È, al par di tanti reduci, insoddisfatto di quella che chiamano "la vittoria mutilata" per la nota spartizione che toglieva all'Italia alcuni territori. Si avvicina alle idee di revanscismo che vien propugnando Mussolini e ne diventa un grande sostenitore. Avrà anche l'occasione, per vie insperate, di incontrarlo personalmente ed essere da lui molto apprezzato dato che il Duce vede in questo gigante l'uomo nuovo italiano. Spinto dal partito a farsi un'istruzione arriverà a diventare addirittura Podestà in una città della zona in cui risiede assieme alla giovane moglie Rosina. Sarà uno dei primi capi delle camice nere squadriste ma, lentamente, muterà di intenti non condividendone il pensiero e i metodi. Scoppiata la seconda guerra mondiale si ritroverà ad osteggiare quel fascismo in cui aveva ciecamente creduto e, dopo aver messo a disposizione degli sfollati la cascina di cui era divenuto proprietario, si rifugerà in Val d'Ossola con la moglie. Entrato nelle file dei partigiani contribuirà alla nascita della Repubblica dell'Ossola ed avrà nuovi amici quali quell'Oscar Luigi Scalfaro che sarà poi Presidente della Repubblica Italiana. Inizia una nuova storia della famiglia di Pietro e Rosina, quasi un emblema dell'Italia.