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Gli "spazi vitali di vita", in cui si originano particolari ancoraggi identitari e si plasmano specifiche codificazioni simboliche, sono interessati dall'irruzione di elementi "potenzialmente" destrutturanti, che attentano all'ordine costituito. Ogni cultura, pertanto, secondo specifiche coordinate socio-politiche, provvede a munirsi di dispositivi etnostrabici che presiedono alla stabilizzazione delle pratiche esistenziali e degli orizzonti di senso, agendo sul mascheramento dell'extra-ordinario e sulla delatentizzazione dell'anomalo. Questo volume, frutto di una decennale attività di ricerca storico-antropologica sulla petrolizzazione della Basilicata, la Terra dei Fuochi in Campania e l'ex Ilva di Taranto in Puglia, arricchitosi di un'analisi della recente pandemia Covid-19, delinea specifiche direttrici teorico-metodologiche per un'antropologia dell'ambiente-in-crisi. Ad emergere, complessivamente, è una piattaforma problematica densa, volta ad assumere come oggetto di studio ambiti spaziali interessati da dinamiche di identizzazione e di simbolizzazione, in cui operano meccanismi di potere che controllano l'offuscamento dell'inquieto...