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Tema del volume è una storia del credito e della finanza a Padova tra fine Trecento e inizi del Cinquecento condotta sull'archivio della famiglia padovana dei Lion, conservato nell'Archivio di Stato di Padova. La storia economica si lega alla documentazione di una famiglia, che, particolarmente attraverso un banco di cambio ("statio de cambio"), fu fra i principali finanziatori della Signoria dei Da Carrara. All'avvento della dominazione veneziana (1405), i Lion rafforzano la posizione, mediante la partecipazione alle esazioni fiscali, essi formarono una vera e propria banca di finanziamento, connessa ad altre consimili compagnie, anche extra-cittadine, fra cui il ramo padovano dei Borromei, quello degli Alberti e di Palla Strozzi, nonché i veneziani Soranzo e Priuli. Importante fu il legame parentale stretto con il capitano di Venezia, Erasmo Gattamelata ed i suoi eredi, stabiliti a Padova. I Lion ebbero inoltre rapporti con le compagnie prestatrici ebraiche condotte dal Comune. Per questo, il Monte di Pietà, pur decretato fin dal 1469, dovette attendere per essere attivato fino al 1491, grazie all'azione del vescovo Pietro Barozzi. Non ci sorprendiamo nel trovare ancora una volta i Lion - già presenti nella gestione di enti caritativi - in posizione di controllo, almeno nei suoi principi - di tale nuovo organo ad un tempo di prestito assistenziale e di deposito della ricchezza cittadina.