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Barberino Val d'Elsa, come molti altri centri storici minori della Toscana è a tutti gli effetti una preesistenza ambientale degna di essere tramandata, non solo per la sua memoria, ma anche per la sua carica di progettualità, entrambi paradigmi di riferimento per un'idea contemporanea sul valore dello spazio urbano. Anche se minore il centro urbano di Barberino mostra nelle sue misure e nelle sue proporzioni la rappresentazione di un'unitarietà che nel tempo l'architettura ha smarrito: i rapporti tra edifici, il connettivo urbano, i luoghi collettivi, gli ambiti della scena urbana, testimoniano la natura di una città che non nasce per parti ma è espressione di un carattere comune, un carattere che il progetto contemporaneo potrebbe senza difficoltà interpretare. Il disegno della città, dei borghi collinari in Toscana quasi inevitabilmente trae spunto dai segni tracciati nella campagna, dall'ordine naturale dell'ambiente rurale, dalle geometrie dei paesaggi. Il tutto sembra collegarsi ad un'estetica naturale che si fonda sulla tradizione come espressione massima della realtà. I progetti per il centro storico di Barberino intendono operare su quel difficile legame tra passato e futuro, nel tentativo di mantenere inalterato l'alto livello estetico che in Toscana la città riesce ad avere con la campagna. In questi progetti la città murata di Barberino si apre verso la campagna attraverso delle architetture che mantengono un buon livello di lettura del paesaggio circostante.