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A trent'anni dalla prima edizione, si è resa necessaria una ristampa per il favore riscontrato da quest'opera fra i lettori. Studiosi, studenti, turisti e semplici appassionati di conoscenza, negli anni, hanno continuamente richiesto copie della "Falerone" di Pompilio Bonvicini, esaurendone la tiratura. L'autore non poté verificare tale consenso, perché il lavoro venne editato poco dopo la sua morte; di certo si sarebbe compiaciuto per la diffusione e probabilmente, grazie alla nuova opportunità editoriale, ne avrebbe arricchito e perfezionato i contenuti. La riedizione ha lo stesso testo e le immagini apparsi nella prima stampa del 1991. Non si è voluta alterare nemmeno l'asciuttezza delle note esplicative, considerando il loro icastico apparato, necessario al rigore documentale, ancora pienamente sufficiente per una comprensibile fruizione. L'odierno curatore, lo stesso di allora, auspica una reiterata fortuna all'opera, frutto dell'acribia di uno studioso per molti versi solitario, quanto tenace nel perseguire le tracce dell'antico passato.