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Questo numero di «Marca/Marche» nasce in un brutto periodo della storia italiana, segnato da una pandemia che ha colto il mondo di sorpresa; per meglio dire, ha colto di sorpresa tutti coloro che pensano alla storia come qualcosa che ti fa stagnare nel passato, mentre al contrario dovresti guardare avanti con positività. Invece la storia è la memoria di ciò che è accaduto e che ancora può accadere, come abbiamo dolorosamente toccato con mano. Bloccati nelle loro case, gli autori hanno lavorato alla costruzione di un volume dedicato all'archeologia medievale, una disciplina che nelle Marche non ha una grande tradizione, anche perché le preferenze di molti, forse troppi, vanno all'archeologia classica o pre-classica, a dispetto del fatto che i tratti più peculiari del nostro paesaggio sono quelli sedimentatisi dal Medioevo in poi: castelli, borghi murati, chiese, abbazie e perfino le forme dei parcellari rurali nelle zone più interne.