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Quando, la notte del 25 novembre 1974, Nick Drake morì per overdose di antidepressivi nella casa dei suoi genitori, aveva 26 anni e tre dischi all'attivo. Aveva vissuto la sua breve esistenza (e la sua ancor più breve carriera di cantautore) nell'ombra, praticamente ignorato dal pubblico e dai media: eppure nelle sue canzoni malinconiche e autunnali sapeva distillare la fragilità degli outsider, il rifiuto della modernità e la riflessione sulla fugacità del tempo. Più di trent'anni dopo, il culto intorno a questo menestrello solitario e incompreso, definito il "Bob Dylan inglese", è cresciuto a dismisura. In questo volume viene affrontata l'analisi dei suoi testi, impregnati di cultura letteraria: dai romantici ai poeti inglesi del Dopoguerra, e musicale (il blues e il folk) e di un personalissimo simbolismo legato alle stagioni e ai colori della terra.