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Quando Enzo Paci, verso la metà del secolo scorso, elabora la propria prospettiva relazionistica, lo scopo del suo lavoro filosofico è sostanzialmente quello di rinnovare la tradizione fenomenologica nel quadro di una forte suggestione esistenzialista. Eppure, accompagnando questa fatica con una scrittura diaristica prevalentemente notturna e solo in minima parte restituita dal suo Diario fenomenologico, egli trova modo di svelare a se stesso l'orizzonte pedagogico del suo relazionismo. Così, a partire dal confronto tra opera pubblica e scrittura segreta, il volume tenta di ricostruire, con un forte ricorso agli inediti, le fonti relazionistiche della pedagogia fenomenologica.