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"È un medico senza mostrine e senza coccarde, il medico desnudo di Porreca. Un medico di corsia, di guardia, di paese, di ospedale, un medico in quattro 'stanze', che abita il giorno con il paziente e ne incrocia gli sguardi e i silenzi. Quel medico, lontano dall'eloquio e dalla retorica, che condivide in difetto di presunzione la solitudine altrui. I turni della domenica, le polpette di don Mario, i Notturni di Chopin e il coraggio di certe bugie, specie se fuori è Natale..."