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Oltre sessant'anni fa, investiti dal mandato popolare, personaggi insigni e brillanti giovani promesse furono incaricati di gettare le fondamenta della Repubblica italiana. Erano i Padri costituenti. Decisero di fondare il nostro Paese sul lavoro. Un valore assurto ad architrave della nascente Costituzione. Ma tra quelle norme, ce n'è una, relativa proprio al mondo del lavoro, rimasta largamente inattuata: è l'articolo 39 sull'ordinamento sindacale. Ad oggi, non esiste ancora un criterio, normativamente definito e generalizzato, in grado di misurare oggettivamente la rappresentatività sindacale. Il sistema si è adattato e ha ben funzionato, ma le contraddizioni e i contrasti permangono. Questo libro suggerisce una chiave interpretativa della questione della rappresentanza e prova ad offrire anche qualche soluzione. E lo fa riproponendo il dibattito dell'Assemblea costituente, ripercorrendo la storia e le cronache di alcuni eventi economici e sindacali, richiamando norme, accordi, giurisprudenza e dottrina. Tutto con il ritmo del racconto. Rendendo accattivante, così, un tema specifico e complesso. Un tema che è anche una metafora del travaglio delle decisioni sulle nostre libertà e sulle nostre condizioni di vita.