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"'Ritratto di paesaggio che scompare' è un testo che ci racconta una serie di storie, quella di un viaggio fisico alla scoperta di paesaggi, scorci e vedute da ammirare e ritrarre, quella di una ricerca nostalgica e dolorosa delle testimonianze di un antico modo dell'uomo di entrare in relazione con la natura, quella di un taccuino e delle sue preziose pagine riempite da schizzi e appunti itineranti. [...] Al suo interno troviamo, schizzati nelle ridotte dimensioni di una paginetta, scorci e vedute di località straniere, la laguna di Venezia, i paesaggi sardi, la Puglia, e poi i luoghi della sua terra dove la registrazione grafica si piega alle pulsioni di un'indagine emotiva intensa e a tratti dolorosa. Ecco allora riaffiorare nelle vedute ritratte, quasi come reliquie di un mondo antico, i "brandelli" di vecchi casali, il rudere di una masseria o qualche antico muro vesuviano. Attraverso questi resti entriamo nei luoghi della memoria dell'autore, percorriamo con lui la strada di una ricerca che prima di essere ricognizione geografica è racconto di una dimensione interiore." (Dall'introduzione diMarta Pisacane)