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A quattro anni giocava a pallone nei corridoi di casa e tifava già per l'Argentina, fra lo stupore dei familiari. A 12 anni parlava spagnolo e leggeva libri su Che Guevara. Adesso Diego Armando Maradona junior il volto del Che se l'è fatto tatuare su un braccio: glielo aveva chiesto suo padre nell'unica volta che si sono abbracciati. Questa è la storia di un ragazzo timido, che somiglia in maniera impressionante al grande campione argentino, anche sui campi di calcio: stessa altezza, stessi occhi, stesso sguardo vivace da nino argentino o, se volete, da scugnizzo napoletano. Questo libro narra delle battaglie in Tribunale, dell'incontro di Fiuggi, dell'amore per il calcio, ma racconta anche la vita di un figlio che riesce ancora a parlare di suo padre con affetto, senza acredine.