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"Ciro Vitiello ha il merito di prendere atto dell'impossibilità delle mappe: non ci dà un'antologia-mappa né un'antologia di gruppo, né pretende di fornire un impossibile quadro esaustivo, un catasto critico del fare poetico contemporaneo. Rispetto alle diverse scelte che i poeti italiani delle diverse generazioni hanno fatto nel corso di un ventennio racchiuso tra le due date del 1980 e del 2001, si preoccupa di mettere in luce l'individualità delle risposte, dei dati storici, esistenziali, linguistici: e all'individualità delle esperienze fa corrispondere l'individualità della lettura, l'impegno a seguire i singoli poeti nella loro specificità e a far proprie ogni volta la loro presenza e la loro parola." (Giulio Ferroni)