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Da sempre l'architettura è sinonimo di stabilità, perfezione, immutabilità. Le piramidi di Giza, il Partenone di Atene, la cattedrale di Notre-Dame a Parigi sono tutti simboli di un passato che non vorrebbe lasciarsi scalfire dal trascorrere del tempo. In realtà non è affatto così: ogni edificio ha alle spalle un passato estremamente vitale e spesso tormentato, fatto di distruzioni, rifacimenti, sovrapposizioni che si sono accumulate nel corso dei secoli. I capolavori dell'architettura non rispecchiano quasi mai le intenzioni del progettista che li ha creati in origine, ma le esigenze, i sogni e le contraddizioni di chi li ha abitati, vedendovi di volta in volta un segno inequivocabile della propria devozione, del proprio potere, o semplicemente un luogo dove abitare: sovrani, ecclesiastici, amministratori, gente comune. Edward Hollis ripercorre qui la "vita segreta" di tredici simboli dell'architettura di tutti i tempi, dal Partenone, le cui rovine oggi rischiano di dissolversi per sempre, a Venezia e la basilica di San Marco, a loro volta riprodotte sul Sunset Strip di Las Vegas, vero e proprio miraggio in mezzo al deserto; dai giardini incantati dell'Alhambra alle rovine surreali di Sans Souci a Potsdam, fino al Muro di Berlino, la cui caduta avrebbe segnato la fine della Storia.