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Nelle sue "microfiction" la scrittrice canadese Margaret Atwood abbraccia una grande varietà di soggetti: dalla riflessione sui giovani ambiziosi a quella sulla sconcertante esperienza di guardare le nostre vecchie foto, da un'invocazione alle mamme di una volta alla descrizione del paradiso dei gatti. Trentacinque racconti dagli accenti diversi ma accomunati dalla misura breve: da un paragrafo a qualche pagina.