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Giuseppe Pontiggia è stato per cinquant'anni, dagli esordi nel clima della neovanguardia al successo di "Nati due volte" (2000), una presenza sicura e discreta nella nostra letteratura. Scrittore ironico e dolce, affabile e raffinato, ha contribuito a tener viva la tradizione del romanzo in un'epoca in cui se ne proclamava la morte o se ne piegava la struttura a propositi di pura evasione e d'intrattenimento. Questo libro segue la sua carriera con puntualità, situandone i momenti nel cangiante contesto culturale del secondo Novecento e seguendola nelle sue varie manifestazioni: critico letterario, giornalista, consulente editoriale, insegnante di creative writing.