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Tra le varie curiosità e gli interessi extraletterari coltivati da Capuana (1839-1915) le arti figurative hanno occupato un posto importante che si è manifestato sotto aspetti diversi. Questo libro li individua, li approfondisce e li illustra; fa conoscere, del novelliere e romanziere protagonista del verismo, del teorico e critico della letteratura contemporanea, noto a lettori e studiosi, tratti della personalità originali, che lo distinguono dai compagni di cordata e amici Verga e De Roberto. Viene ricostruita l'attività di Capuana disegnatore e caricaturista dilettante, inventore e sperimentatore di procedimenti di incisione (interlocutore T. Signorini); fotografo professionale o quasi; frequentatore di mostre e studi di artisti, collezionista e critico d'arte militante occasionale. Nel libro sono analizzate diverse novelle che hanno come protagonisti dipinti, sculture, personalità di artisti fuori dal comune, e mettono in scena, in trame narrative costruite utilizzando esperienze vissute e riferimenti a racconti fantastici della letteratura romantica, temi cruciali della cultura del tempo: il contrasto tra arte e vita, la natura inconscia del processo della creazione artistica.