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Nella Spagna del Trecento un arciprete donnaiolo, impacciato e logorroico come un Woody Allen in abito talare, vive avventure galanti che l'autore presenta come autobiografiche e che infarcisce di molteplici riflessioni morali, apologhi, favole esopiche, giullarate, novelline licenziose come fabliaux e liriche devote. Col suo andamento rievocativo della satira antica, del sermone medievale e della maqama ispano-ebrea, e in un generale progetto narrativo interpretabile come una parodia macrotestuale della Consolatio boeziana, il libro sfugge a ogni tentativo classificatorio. Lo stesso polimorfismo è al servizio di un'ambiguità di fondo, dove la satira e la parodia giungono a embricarsi con l'allegoria burlesca, propiziando uno strumento affilato per incidere nel mistero buffo di questo pazzo mondo. Forse il programmatico didascalismo del libro si risolve precipuamente in una enciclopedia del comico e consiste nella pratica d'un riso che esorcizza la morte. Questa antologia sceglie sei brani rappresentativi degli umori satirici e parodici che attraversano il libro.