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Il celibato può diventare, e ai nostri giorni sta accadendo sempre più spesso, una condizione permanente che non ci si sognerebbe mai di lasciare. Se un tempo il luogo comune che voleva il celibato come uno stato di sospensione in attesa di un completamento aveva una sua giustificazione, oggi esso non rispecchia più la realtà dei nostri giorni. Non è più una sala d'attesa, ma un modo di vivere ormai accettato, al quale coloro che sono sposati tornano occasionalmente e che i divorziati ritrovano in modo del tutto naturale. Ma il celibato è anche un business cresciuto in maniera spettacolare in questi ultimi anni: basti pensare alla riduzione delle porzioni dei prodotti alimentari preconfezionati, ai sedili singoli nei treni, alle agenzie di viaggi che giocano la carta della solitudine degli individui, la moda dei giochi sugli abbinamenti di coppia, le serie e le trasmissioni televisive sull'argomento. Il primo salone del celibe, che si proclama del "celibero", ha aperto i battenti nel novembre del 2002. Eh, sì, essere celibi è sempre più di moda. Uno degli obiettivi che questa opera si pone è di ridefinire il concetto di celibato, sul filo della realtà storica e non secondo criteri preconfezionati e immutabili.