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Un diversamente giovane torinese, tanto innamorato della Juventus quanto disaffezionato al calcio moderno, spegne la televisione impugnando la penna, ardimentoso di fissare sulla carta le emozioni regalategli tanti anni prima dal calcio figlio di un'altra epoca. Egli affronta questo viaggio a ritroso nel tempo per nulla timoroso, nonostante il destino gli abbia riservato come compagno d'avventura un bolognese allergico ai colori bianconeri, un altro ragazzo di allora, cresciuto in un mondo che viaggiava a passo d'uomo. Un mondo che non metteva in discussione i ruoli all'interno della famiglia ma nemmeno quelli dei componenti di una squadra di calcio, tutti contraddistinti da un numero preciso. Uno sguardo appassionato e romantico sul calcio, da parte di due autori appartenenti a città e tifoserie distanti, ma uniti dalla passione per quello che, anche se oggi tristemente incatenato al business, per loro resta il gioco più bello del mondo. Prefazione di Darwin Pastorin.