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Avere qualcosa che ti rammenta il passato, ti sprona a fare, ti mostra che non tutto si sciupa nella vita, dà senso a tutto il resto. Riscoprire il senso degli oggetti. Una bambola, un castello, una giostra, una casa formato XS, un micro servizio di porcellana. Giocattoli, ricordi. Immobili, ma in movimento. Silenziosi, ma con mille storie da raccontare. Cercare il senso della vita attraverso le cose. Dimenticare, almeno qualche volta, quell'idea, moderna e sintetica, che associa la felicità al consumo continuo di beni materiali. Cercare un'altra via, invertire la rotta. Pensare che se le cose esistono, esistono per un motivo. Che un giocattolo ha una missione, anche dopo la fine tangibile del suo essere gioco. Vedere al di là. Scoprire cosa c'è dietro. Collezionare è vivere, ma soprattutto lasciar vivere, senza data di scadenza. Anche insegnare a vivere. Alle persone che si amano e a quelle che non si conoscono. A chiunque abbia voglia di ascoltare. Un atto d'amore che racchiude in sé una bivalenza che appare un contrasto: da un lato un percorso completamente introspettivo e intimo.