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Eternit di Casale Monferrato, Ipca di Ciriè, Amiantifera di Balangero. Sono queste le fabbriche di amianto di cui abbiamo spesso sentito parlare dai giornali, ma a queste c'è purtroppo da aggiungere la Sia, ovvero la Società Italiana per l'Amianto della borgata Leumann (Torino - Grugliasco) dove il pulviscolo amiantizzato la faceva da padrone e silenziosamente mieteva le sue vittime. Questo libro racconta alcune storie di uomini e donne, la maggior parte immigrati provenienti dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Campania, dal Veneto, che hanno avuto un unico denominatore comune: sono morte a causa dell'amianto. C'è chi in fabbrica ci ha passato appena 93 giorni e si è ammalato, chi non ci ha mai messo piede e si è ammalato lo stesso lavando tute da lavoro del marito. Nel 1965 si festeggiava il centenario della Sia, la fabbrica più importante nel settore. Nel 1971 per la prima volta in Italia un gruppo di medici sottolineava la gravità del pericolo amianto. Nel 1975 il Pretore Raffaele Guariniello muoveva i primi passi dell'inchiesta che lo avrebbe portato a processare nel 1996 i dirigenti e i consiglieri di amministrazione della Sia accusati di aver procurato malattie inguaribili ai propri operai. L'elenco di chi è morto respirando amianto, purtroppo, sarà per molti anni a venire ancora incompleto.