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Quanti oggi potrebbero sostenere "So chi sono e ricordo dove posso tornare", senza mentire a se stessi? Per il tempo di una vita sono un essere dotato di corpo, metacorpo e di anima. Ma - prima e dopo - sono stato e sarò un essere disincarnato e senziente, una vibrazione che non ha confini. E vivrò tanto più libero, incorporeo e creativo quanto più avrò saputo aderire al progetto scelto dall'anima prima della discesa. Bisogna tornare a 'vedere la propria vita come lo sbocco naturale del desiderio animico di creare', che sia un'idea, una relazione, un figlio da crescere. Il problema attuale nasce dal fatto che, accantonata l'anima nell'area dei 'forse chissà', non ci si preoccupa dei suoi fini, che invece potremmo 'sentire' grazie al MetT, il mediatore della nostra evoluzione spirituale ed anche del nostro benessere o malessere. Un mediatore accessibile grazie a metodi antichi e nuovi, ma sempre fondati sul ritmo o sulla meditazione.