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Eduardo raccontato dagli altri: centoquarantacinque voci, con molte testimonianze inedite, raccolte sul campo, a comporre pazientemente un mosaico di opinioni e di aneddoti, in un gioco di contrapposizioni e di rimandi, proprio come piaceva all'autore di tante situazioni, e parole, imbrogliate. Attrici e attori, registi, critici, giornalisti, ma anche persone comuni, spettatori, segnati da una sua parola, da un pensiero illuminante, sul quale riflettere, poi. Luci ed ombre, verità e spiritose invenzioni, teneri pudori e rabbie impreviste, si alternano in un percorso non casuale sul filo di luoghi e di temi fondamentali di una vita travagliata, alle volte convulsa e drammatica, alle volte struggente come il 'largo' di una sinfonia. Questo era dunque Eduardo, misterioso e inafferrabile, irritante e adorabile, commovente e commosso. Napoletano, italiano, europeo, per un teatro dei sentimenti, senza confini. A oltre vent'anni dalla morte, Eduardo è più che mai attuale, perché il mondo da lui esplorato ha in sé valori e disvalori fondamentalmente universali. E con lui si può guardare oltre. Verso la verità? Dal teatro alla vita, come davanti a uno specchio. Oblungo, convesso, finto?