Tab Article
Lungi dall'essere un manualetto didascalico, l'opera fu in grado di offrire un'innovativa risposta in chiave pedagogica al fenomeno settecentesco definito come "Puritanesimo modificato". La necessità di adattare la regola morale-religiosa alle esigenze di una società che aveva accolto le prerogative del razionalismo e del progressismo di stampo illuministico si rifletté nello sforzo di integrare "ragione" e "sentimento". Per fare ciò l'autrice si avvalse dei metodi dalla Practical Education, mentre dal punto di vista precettistico ideò un originale rimpasto delle teorizzazioni offerte da John Locke, David Hartley, John Wesley e Francis Hutcheson. L'impianto formale e linguistico, unico nel suo genere, contribuì a far riscuotere all'opera ampio successo. L'analisi del testo in inglese e di due delle prime traduzioni in italiano evidenzia il processo di esautorazione cui un'opera è sottoposta nel momento in cui viene trasmessa al suo lettore. I traduttori ottocenteschi trasponendo il testo, lo modificarono per adattarlo alle proprie esigenze culturali, così creando opere in sé originali.