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Amore e non amore, consegna all'oblio del sonno dopo "il sacco vuoto delle ore", oscillare del soggetto tra desiderio di libertà e conforto di una provvisoria gabbia, tra incontro con la poesia e senso della propria piccola vanità, tra dominio dell'io e inevitabile spinta a un'apertura, e dunque tra io e noi: ecco una serie di percorsi che Garlaschelli propone nei suoi sottili meccanismi testuali, frutti evidenti di una quotidiana, sorvegliatissima autoauscultazione inquieta, che produce maturi esiti di meditazione lirica. L'emozione vi è sempre implicita, dunque trattenuta, e le misure del silenzio, come in ogni vera composizione musicale, vengono ad assumere un valore strutturalmente decisivo, quasi non inferiore al suono prodotto dalla pronuncia.