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".... condannato a due anni di lavori forzati da passare nel carcere di Reading. Frutti letterari di questa terribile esperienza sono: De Profundis, una sorta di diario in prosa, e la fatica poetica della Ballata. Non si può negare che quello che vede e che patisce lo sveglino dalla sua dorata sonnolenza di uomo fortunato per scaraventarlo in uno scenario di sofferenza del tutto inimmaginabile: finalmente la sua 'season of sorrow'! Non rimane passivo, anzi scrive lettere ai giornali, grida perché questo inferno per vivi venga conosciuto e mitigato. Alle fatiche giornaliere dei "lavori forzati" si aggiungono sporcizia, mancanza di nutrimento decente e proibizione di parola: per i prigionieri vige la proibizione assoluta di parlare e a nessuno il sollievo reciproco della parola. Solo condanne dure, spietate: 'Ha ucciso e deve morire'! Anche la morte che può, gentile, concludere tutti i mali, si fa ributtante degradazione. Sull'intero racconto della disavventura, che del tutto distrugge l'artista insieme con l'uomo, aleggia l'umana pietà del poeta che, profondamente commosso, commuove."