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Le pagine di Stefano Agosti contenute in questo volume riservano al lettore, pur nella loro brevità, continue sollecitazioni, aperture di pensiero, stimoli utilissimi per tracciare un nitido e significativo quadro dei numerosi secoli di storia dell'arte che hanno accompagnato il cammino dell'uomo. Prendendo a prestito dalla linguistica un approccio risalente alla scuola dello studioso francese (di origine lituane) A. Julien Greimas, Agosti riesce a dominare da par suo una materia, quella della critica d'arte, alquanto proteiforme, ovvero ricca, come ben si sa, di tante sfaccettature e proposte di interpretazione: basti ricordare al proposito l'ampio affresco, ancora oggi molto attuale, che Lionello Venturi ne fece anni fa con la sua celebre "Storia della critica d'arte". Ma queste pagine di Agosti possono essere lette in filigrana anche come un'occasione in grado di interpretare non solo fatti (e immagini) di storia dell'arte, ma pure di storia tout-court, proprio come sosteneva in un suo aureo testo, dal titolo non casuale "Le immagini della storia", Johan Huizinga: "Non si tratta di desumere dall'arte come fenomeno considerato separatamente un'immagine del passato, o di vedere nell'arte l'unica chiave per capire l'indirizzo dello spirito del tempo, ma di vedere riflesse nell'arte immagini ricavate da uno studio multilaterale della tradizione, o di vederle illuminate dall'arte".