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Questo volume raccoglie tre scritti inediti del poeta Vittorio Sereni. Due pezzi apparsi nelle sezioni "arte" e "letteratura" della rivista "Pirelli", pubblicata su iniziativa della grande azienda Milanese nel secondo dopoguerra. L'altro pezzo, che dà il titolo al libro, è interamente dedicato alla possibilità di una "Poesia d'oggetti", poesia che alberga nella quotidianità e negli oggetti della casa a cui il poeta riesce a dare una "vita lirica". Particolarmente interessante la sequenza di citazioni che esemplificano nell'articolo la vita poetica degli oggetti: dalla consolle di Mallarmè, ad un luogo celebre di Gozzano (sul quale Sereni si era laureato qualche anno prima), per giungere al più oggettuale dei poeti della sua generazione, Leonardo Sinisgalli, e a Eugenio Montale, a cui è dedicata la sosta più lunga.