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Lo studio propone un'analisi narrativa della sequenza di Ger 40-44 con l'obiettivo rivolto alla poetica del racconto, evidenziando gli strumenti letterari con cui in esso si descrive, paradigmaticamente, la scelta del «resto di Giuda» di compiere il controesodo, disobbedendo alla voce del Signore e manifestando apertamente una menzognera lettura teologica della propria storia. Il close reading ha permesso di presentare, sotto una luce nuova, la figura del profeta Geremia, sempre più deciso e forte nello svolgere la sua missione «in mezzo al popolo» e nel contempo sempre più consapevole della menzogna determinante le scelte dei suoi interlocutori. L'ingresso sul primo piano della scena del personaggio divino fa emergere una conoscenza di Dio da acquisire che tiene unita l'intera sequenza narrativa e riconfigura la trama del racconto. L'intreccio di azione, che culmina con la rappresentazione della scelta disobbediente, è così inserito in un più ampio intreccio di rivelazione, finalizzato al riconoscimento della potente azione nella storia della parola di Dio. La rappresentazione paradigmatica della scelta disobbediente del «resto», posta in parallelo con la scelta del «popolo» negli eventi fondativi dell'alleanza, è funzionale a tale rivelazione. L'indagine ha messo in evidenza come le diverse parti della sequenza siano costruite secondo un disegno narrativo curato nella poetica e ricco di spunti interpretativi sul versante teologico.