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Riferendosi al Concilio Vaticano II, Benedetto XVI aveva distinto due approcci ermeneutici, proponendo l'"ermeneutica della riforma nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa" come la via per una corretta comprensione dei suoi documenti. Accogliendo tale indicazione, il presente lavoro affronta il rapporto tra il dogma del primato pontificio definito dal Vaticano I e la dottrina della collegialità episcopale dichiarata dal Vaticano II. Esso viene studiato a partire delle discussioni conciliari ma anche attraverso l'analisi del Magistero e della teologia tra i due Concili, offrendo inoltre uno studio a campione dei manuali di ecclesiologia elaborati dai docenti del Collegio Romano. L'opera si propone dunque nella duplice veste di un saggio di ermeneutica della riforma e di una sua verifica nell'ambito di una tematica teologica circoscritta.