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I longobardi han lasciato tracce forti in Italia. La Longobardia Maggiore copriva quasi tutto il Nord; quella Minore dal ducato di Spoleto fin giù a quello di Benevento. Erano cacciatori, nomadi, incolti perché non conoscevano la scrittura, dediti al baratto perché raramente facevano uso di denaro, gozzovigliarori incalliti, spiriti ribelli, non facili a esser sottomessi neppure da chi eleggevano loro stessi come re. Eppure qualcosa, dal 568 al 774, han lasciato! I franchi, che li hanno sconfitti, hanno continuato a usare alcune leggi e abitudini di governo longobarde. Niente male per dei barbari incolti! Un ragazzo erulo, fatto da questi prigioniero, ci racconta la sua vita. Scopre atrocità e abitudini longobarde e, entrando con loro in Italia, i resti del passato Impero romano. Lo fa passando da piccolo guardiano di scrofe a servo, cacciatore, poi scudiero fino a diventare l'amante di Teodolinda.