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Di fronte alla crisi profonda che l'intero Occidente sta attraversando, accusare di inadeguatezza o, al limite, di bieco egoismo la sola classe politica non è sufficiente. Le vecchie ideologie, peraltro, sono oramai tramontate e le rassicuranti ricette dei sostenitori delle capacità di autoregolazione del mercato sono state contraddette dalla cronaca recente. È necessario dunque dotarsi di nuovi strumenti di analisi che offrano più efficaci chiavi di lettura di un mondo complesso, apparentemente illeggibile e in continua trasformazione. Attraverso un'articolata riflessione che spazia dalla sociologia alla psicanalisi, dalla storia all'economia, l'autore prova a individuare le svolte cruciali che hanno mandato in frantumi le granitiche fondamenta su cui poggiava il benessere del vecchio mondo. Solo ipotesi di lavoro, è ovvio, che tuttavia possono rivelarsi feconde sia per chi ha responsabilità di governo come per coloro che vogliono squarciare l'opacità di un mondo che non riescono più a comprendere.