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"Si prepara in Portogallo un rinascimento straordinario, un risorgimento portentoso", "un periodo di creazione letteraria e sociale come pochi ne ha conosciuti il mondo. Seguendo il nostro ragionamento il lettore avrà avuto modo di notare come il nostro periodo presenti una maggiore analogia con il grande periodo inglese (l'epoca elisabettiana) che non con quello francese (che va dalla caduta dell'ancien régime al 1870 circa). Tutto indica, quindi, che il nostro sarà come quello, massimamente creativo. Parimenti si conclude che è imminente l'apparizione nella nostra terra di un super-Camòes. Un super-Camòes? La frase è umile e timida. L'analogia impone di più. Si dica 'di uno Shakespeare' e si citi come testimone il ragionamento, poiché non si può citare il futuro". Sono le parole profetiche con cui termina il primo e il secondo dei tre saggi di teoria poetica che Fernando Pessoa scrive nel 1912 e che vengono pubblicati sulla rivista mensile di letteratura, arte, scienza, filosona e critica sociale, "A Aguia", suscitando grande scandalo e perplessità. Scandalo che in breve esula dal ristretto ambito della letteratura militante, coinvolgendo l'opinione pubblica. Questi studi sono determinanti per comprendere il fenomeno Pessoa, che sembra sostanzialmente stabilito, anzi autoprogrammato. In essi il poeta, credendo di definire la poesia saudosista, in verità definisce la propria.