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Con "La Medusa si scombisciava dalle risa", d'Avec torna ad allietare il lettore con un'opera di spirito: giochi di parole e calembour, ma soprattutto errori che s'infilano nel parlato quotidiano trasformandosi in neologismi disvelatori. Il libro è un susseguirsi di personaggi comici a loro insaputa o di battute dirette: due modi fulminanti che chiedono la partecipazione attiva del lettore e lo stabilirsi di una complicità con l'autore.