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Vivere significa riflettere, interrogarsi, senza chiudersi allo stupore, alla meraviglia. E Lidia Sella, ancora una volta, lo fa anche per noi. Il mistero del creato, la palude del quotidiano, il demone proteiforme dell'amore generano in lei un pensiero che non accetta sistemi né definizioni, germina e ramifica in autonomia. Con ironia, e coraggio, il suo sguardo si posa sui fondamenti dell'essere (Spaziotempo, Naturacoscienza, Casodestino...). E sbriciola le sbarre della nostra prigione. Tra le maglie di questo percorso, in una successione di labirinti e lampi sull'abisso, è la parola a segnare il cammino. Una parola anche poetica, che coniuga filosofia e scienza e, mentre indaga fra le pieghe del reale o fluttua nel pulviscolo dell'immaginario, scopre insolite prospettive, raccoglie nuovi grani di significato. Riflessioni di Antonio Prete. Postfazione di Giulio Giorello.